In alcune vecchie foto si vede la via Bacola
(la gente del quartiere dice Bacòla) salire
dalla Madonna del Terraglio lungo le mura scaligere. Più in alto la strada passava, con un arco, sotto il
muro che collega i ruderi del castello alla rondella
cinquecentesca, e, anticamente, portava da Castel S.Pietro
alla torre dove era una sortita o porta del soccorso.
E' uno dei tratti più interessanti e più ricchi di storia
delle mura di Verona, e, ancora adesso, sarebbe una bellissima
passeggiata, se non fosse che via Bacola non esiste più:
nella parte in basso è occupata da orti e baracche; più in alto è stata addirittura venduta ad un privato, assieme a tutta
l'area che dal castello digrada verso la cinta. Con una colossale svista,
chi doveva vigilare sulla tutela ed integrità della cinta
muraria non si è accorto che, con la vendita dell'area,
si sarebbero cedute anche le mura scaligere, ridotte a muro
di confine, ed il bastione veneziano.
Dovremo accontentarci di ammirare la Bacola solo dall'esterno,
o addirittura essere costretti a dormire una notte in tenda
(l'area venduta è ora un camping) per vedere il vecchio muro visconteo?
Noi crediamo che ci sia la possibilità di recuperare il bastione della
Bacola alla godibilità di cittadini e turisti. Il Testo Unico in materia
di beni culturali dice che tali beni "non possono essere adibiti ad usi non
compatibili con il loro carattere storico od artistico" (art. 21); "possono essere espropriati... quando
l'espropriazione risponda ad
un importante interesse a migliorare le condizioni di tutela ai fini
del godimento pubblico" (art. 91); "sono soggetti a visita da parte
del pubblico per scopi culturali (art.106) i beni indicati all'art.2 comma 1" e
cioè "le cose immobili che a causa del loro
riferimento con la storia, politica, militare ecc."
Basta volerlo!
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